È ormai risaputo, come dimostrano numerosi studi in ambito-medico scientifico, che una corretta igiene dentale in gravidanza sia importantissima non soltanto per preservare la salute dei denti della mamma in attesa ma anche per prevenire i potenziali problemi dei dentini del bimbo.
Secondo i dati emersi da uno studio americano, pubblicato sul sito dell’American Journal of Public Health, esisterebbe una relazione tra lo stato di salute dentale e il numero di gravidanze di una donna. Altri studi mettono in relazione lo stato interessante con l’insorgenza di problemi gengivali e in generale con le malattie parodontali, cioè quelle che interessano i tessuti che rivestono i denti.
Tali patologie non vanno sottovalutate perché potrebbero determinare un serio fattore di rischio di nascita prematura (anche di 4 settimane) nonché influire negativamente sulle condizioni generali del feto e sul suo accrescimento. Secondo le statistiche la gengivite da gravidanza colpisce un’altissima percentuale di donne con sintomi e intensità che variano da soggetto a soggetto. Le modificazioni delle abitudini alimentari e dell’igiene orale, l’iperemesi gravidica mattutina e il reflusso esofageo possono provocare la demineralizzazione dei tessuti dentali con erosioni dello smalto e aumento del rischio di carie se non vengono pianificati opportuni interventi preventivi. L’insorgere della patologia è strettamente correlata allo stato di salute delle gengive prima della gravidanza ed è favorita, oltre che dall’aumento della placca batterica, anche dalla diversa composizione della stessa. Inoltre l’estradiolo e il progesterone, i cui valori aumentano durante la gravidanza, favorirebbero la proliferazione di alcuni batteri responsabili dell’alterazione dello stato di salute delle gengive. Inoltre, a causa delle modificazioni ormonali, vascolari e immunologiche associate alla gravidanza, i tessuti gengivali spesso manifestano una risposta infiammatoria esagerata nei confronti dei microbi patogeni dei biofilm orali e gengivali; durante la gravidanza è, quindi, frequente l’insorgenza o l’aggravamento di patologie dei tessuti parodontali, come gengivite, parodontite ed epulidi.
Il Ministero della Salute ha recentemente elaborato le raccomandazioni per la promozione della salute orale in età perinatale, inteso come il periodo di tempo che va dall’inizio della gravidanza fino a due mesi dopo il parto.
- effettuare la prima visita odontoiatrica entro il primo trimestre di gravidanza;
- eseguire visite periodiche di controllo e motivazione ogni tre mesi (inizio gravidanza, inizio 2° trimestre, inizio 3° trimestre, 2-3 mesi dopo il parto);
- formulare un protocollo di prevenzione rivolto al neonato;
- eseguire sedute di igiene orale professionale poco invasive e adatte allo stato di salute della gestante;
- fornire consigli dietetici;
- valutare la necessità di fluoroprofilassi.
Il controllo delle malattie orali può migliorare significativamente la qualità della vita della gestante e ha il potenziale di ridurre la trasmissione dei batteri orali da madre a figlio.