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Quasi 1 italiano su 4 soffre delle cosiddette apnee nel sonno creando problemi anche a chi dorme vicino a noi.
In molti casi, però, il russare è sintomo di una patologia più grave, la cosiddetta sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS – Obstructive Sleep Apnea Syndrome), caratterizzata da ripetuti episodi di occlusione delle vie aeree superiori durante il sonno.
L’odontoiatra, in virtù dei controlli periodici di sua competenza, può riconoscere il russamento e l’OSAS ed intervenire terapeuticamente con l’applicazione di dispostivi orali.
L’OSAS è una malattia da non sottovalutare, chi ne soffre ha un rischio maggiore di sviluppare:
– conseguenze dermatologiche e allergiche, tra cui acne, pelle secca, dermatiti allergiche, eczemi, rinosinusiti allergiche;
– conseguenze maxillofacciali e odontoiatriche, tra cui malocclusioni caratteristiche, gengiviti croniche e parodontopatie, alitosi, facilità a malattie mucose intraorali
( afte, stomatiti ecc. );
– conseguenze cardiocircolatorie, tra cui morte improvvisa, alterazioni del ritmo cardiaco, sonnolenza durante il giorno, angina pectoris, infarto cardiaco, emorragia e infarto cerebrale, pressione alta, diabete;
– conseguenze estetiche, tra cui tendenza al doppio mento, comparsa precoce di rughe di espressione caratteristiche, pelle del viso cadente intorno alle labbra e agli angoli degli occhi;
– conseguenze neurologiche precoci e tardive.
La prevalenza dei disordini respiratori del sonno colpisce i bambini in età scolare in una percentuale variabile tra 1 e 6%. La prevalenza del sintomo russamento “spesso” o “ogni notte” (così detti “russatori abituali”) varia dal 3% al 21% dei bambini.
Conseguenze dell’OSAS pediatrico non trattato sono:
– scarsa resa scolastica;
– sonnolenza diurna;
– problemi comportamentali;
– deficit di crescita staturale;
– aumentato rischio di otiti.
Il russamento nel bambino, può essere associato a microrisvegli, a frammentazione del sonno e può essere causa di sintomi diurni quali irritabilità, deficit dell’attenzione, iperattività e sonnolenza.